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Le (buone) idee non mancano, manca chi le attua

thumbsdownSei idee in cerca d’autore” era il titolo della notizia con la quale si apriva il numero 608 di TuttoscuolaFOCUS, pubblicato lo scorso 10 novembre a conclusione, e a primo commento, del dibattito a più voci sulle ‘Sei idee per rilanciare la scuola’ contenute in un dossier predisposto dalla nostra rivista all’inizio del nuovo anno scolastico.

Ci si chiedeva, in quella occasione, come mai all’ampia convergenza di valutazioni e di propositi manifestatasi sulle idee e sugli scenari di cambiamento indicati nel dossier – per esempio in materia di (vera) autonomia delle scuole o di (vera) carriera dei docenti – non corrispondessero azioni concrete capaci di dare alle proposte una reale consistenza normativa e una effettiva dimensione operativa.

La risposta, anche alla luce di quanto avvenuto nei mesi successivi con l’approvazione del decreto ‘L’istruzione riparte’ e della legge di Stabilità, resta la stessa. Si conferma che per passare dai propositi ai fatti le principali forze politiche dovrebbero fare, e condividere, scelte di fondo destinate a scontentare una parte del loro elettorato e delle loro forze sociali di riferimento: dai sindacati agli apparati burocratici, dai precari agli enti locali che si oppongono alla chiusura (dove non sono isolate) delle costosissime microscuole.

La novità politica con la quale si è chiuso il 2013, e che sembra destinata a rimescolare le carte nel 2014, è l’elezione di Matteo Renzi a segretario di un Pd orientato a rilanciare la prospettiva bipolare, (centro)sinistra contro (centro)destra. Noi restiamo convinti, almeno per quanto riguarda la politica scolastica, che solo una maggioranza di (vere e illuminate) larghe intese, almeno su alcuni temi trasversali a partire dalla scuola, come non lo è stata quella che ha sostenuto il governo Monti, e non lo è a maggior ragione quella più ristretta su cui si regge il governo Letta, avrebbe la forza politica e parlamentare necessaria per vincere le resistenze conservatrici che le coalizionipartisan, di centro-destra e di centro-sinistra, hanno finora dimostrato di non saper superare.

Alle sei idee avanzate da Tuttoscuola, almeno nelle attuali circostanze, manca l’autore: più che un soggetto politico (partito, coalizione, ministro) di riferimento, una classe politica democraticamente legittimata e lungimirante, in grado di pensare e agire in termini strategici. Eppure le idee sono lì sul tavolo, pronte per essere approfondite e discusse da chi avesse veramente voglia di un salto di qualità per il nostro sistema di istruzione.

Da: TuttoscuolaFOCUS N. 498/615 del 7 gennaio 2014

Commento: Forse il difetto sta nel manico! cioè nella struttura burocratica e centralistica della scuola italiana. Occorre cambiare la governance della scuola. La scuola deve essere autonoma realmente, disporre direttamente di tutto ciò che le serve per funzionare (personale insegnante e non insegnante, dirigenti, edifici e attrezzature) ed essere amministrata da un Consiglio di Amministrazione eletto dai genitori degli alunni iscritti alla scuola. Deve diventare una “Scuola Statale Autonoma”. Solo così anche le “buone idee” non resteranno una chiacchiera per addetti ai lavori ma un’occasione di miglioramento della scuola.

Redazione
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