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Sull’affondamento del concorso per dirigenti scolastici in Toscana. La valutazione dell’Associazione Nazionale Presidi

thumbsdownIl Consiglio di Stato ha annullato parte della correzione delle prove del concorso per dirigenti scolastici in Toscana. In questo modo si getta nel caos la scuola statale di una delle regioni più importanti del Paese.

da tuttoscuola.com

L’annullamento quasi totale del concorso per Dirigenti scolastici in Toscana ha suscitato, com’era prevedibile, pesanti reazioni anche nel mondo sindacale.  Questa la posizione assunta dall’ANP, uno dei maggiori sindacati dei dirigenti scolastici.  “Con sentenza del 3 marzo, il Consiglio di Stato (sezione VI) ha parzialmente accolto il ricorso di alcuni concorrenti avverso la composizione della commissione che ha portato a termine il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici della regione Toscana.  Ad essere dichiarata illegittima è la sostituzione di un componente, avvenuta nel corso della correzione delle prove scritte. Di conseguenza, sono state annullate tutte le operazioni compiute a valle di quel momento.  La conseguenza è l’ennesimo pasticcio: l’esito di parte delle prove scritte è stato convalidato, quello delle altre no. E tutto il colloquio è da rifare.

Sarà necessario “rendere anonimi” i soli elaborati la cui correzione è stata compiuta dalla Commissione nella sua composizione censurata e poi procedere ad una seconda correzione.  Al termine, tutti i candidati ammessi dovranno sostenere di nuovo il colloquio.  Ancora una volta, l’approssimazione nella conduzione del concorso da parte degli uffici periferici e la sovrana indifferenza delle pronunce giurisdizionali per le proprie conseguenze gettano nel caos le scuole di una delle regioni più importanti del Paese.  Oltre cento candidati tornano al punto di partenza, o quasi: le loro scuole si trovano da un momento all’altro prive di dirigenti e tutti gli atti da loro compiuti rischiano di essere annullati.  È uno scenario che abbiamo già visto, per esempio in Sicilia. Proprio dal caso siciliano viene anche l’indicazione della via da seguire: un provvedimento urgente che faccia salvi gli effetti  giuridici degli atti compiuti finora dai dirigenti interessati e la loro permanenza pro tempore nell’incarico fino al compiuto rinnovamento delle prove concorsuali.  Anp esprime la propria solidarietà ai colleghi che si trovano senza colpa a subire le conseguenze di questa ennesima prova della confusione in cui versa la macchina amministrativa.  Dichiariamo fin d’ora l’impegno per addivenire il più rapidamente possibile ad una soluzione del caso, che noi indichiamo fin d’ora nella replica del modello siciliano (o in altro provvedimento equivalente).  In ogni caso, devono essere fatti salvi gli interessi di terzi e delle scuole, oltre che quelli dei diretti protagonisti.”

Commento: E’ l’ennesima prova che il sistema di reclutamento del personale scolastico della scuola statale non funziona, nemmeno dal punto di vista meramente tecnico. Naturalmente bisognerebbe poi capire, anche nel caso in cui la macchina dei concorsi funzionasse alla perfezione, se in questo modo vengono selezionati effettivamente le persone migliori, più adeguate alla funzione che devono svolgere nella scuola. Noi crediamo che le scuole statali debbano diventare scuole statali autonome, governate da un Consiglio di Amministrazione eletto dai genitori. Queste scuole devono essere libere di assumere il loro personale (dirigente, docente e non docente). La contemporanea abolizione del valore legale del titolo di studio farà i modo che si badi esclusivamente alla qualità educativa e didattica della scuola e non ad un “pezzo di carta” ottenuto con poco merito.

Redazione
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